DESIDERANTES
LIVIO SCARPELLA
A cura di Anna Lisa Ghirardi
GIORNI DI APERTURA:
15/16/22/23/24/25 APRILE 2023
INAUGURAZIONE:
SABATO 15 APRILE ALLE ORE 15:00
BCC AGROBRESCIANO - FIL. BRESCIA DUOMO
Via Trieste, 10 - Brescia
INGRESSO LIBERO
Il noto scultore bresciano Livio Scarpella, dopo ben quattordici anni, torna a Brescia con una mostra personale.
Presenta ventiquattro opere, di cui anche opere inedite: ceramiche smaltate, terrecotte e due bronzi, realizzate per lo più nel corso degli ultimi anni.
Il titolo della mostra attinge al nome del gruppo scultureo Desiderantes, creato con blocchi sovrapposti, sorta di frammenti che rimandano a epoche diverse. Il rapporto con il passato è per l’Artista ineludibile, la stratificazione è infatti un concetto insito nella sua opera e tale processo è pienamente contemporaneo, attuale. La sua scultura è come la spoglia moderna di una città che ha fondazione antica. Brescia stessa è una città costruita su stratificazioni: ha svelato le sue tracce più antiche in un insediamento dell’età del Rame, è stata il centro più importante dei Cenomani, vanta una vasta ed importante area archeologica romana e la sua architettura, tra splendori del passato e stilemi moderni, ci parla di una lunga storia.
La parola desiderantes, desideranti, deriva dal termine desiderio, desiderium, il quale ha due radici: il prefisso “de”, che suggerisce un movimento di allontanamento e distacco e il sostantivo “sidus, sideris”, che significa “astro, stella”. Una parola che può avere un significato contrastante: secondo alcuni il prefisso avrebbe valore intensivo e originariamente desiderare avrebbe voluto significare “fissare attentamente le stelle”, forse in attesa di un segno o ammirati dalla bellezza che non si possiede, secondo altri il prefisso “de” invece varrebbe a dire allontanare lo sguardo perché l’augurio tanto atteso non arriva, quindi desiderare significherebbe la mancanza di qualcosa che non c’è.
Lo sguardo teso alle stelle ci riporta a numerose pagine che attraversano la letteratura. La poesia è inevitabilmente cosparsa di stelle e del dialogo rivolto al cielo, ma ancor prima degli echi che la scrittura può sollevare nei nostri animi, la parola desiderantes ci rimanda all’esistenza umana, tesa tra realtà e speranze. Senza desiderio non esisterebbe nemmeno l’arte